La Mercedes continua a dominare le qualifiche, nonostante le avverse condizioni meteo. Vettel è 2°, mentre Rosberg finisce in seconda fila davanti ad Alonso. Raikkonen è 6°
Lewis Hamilton (Mercedes) centra la seconda qualifica 2014, aggiudicandosi la pole in Malesia (33.ma in carriera) con il tempo di 1:59.431. In scia Vettel (Red Bull, +0.055), che beffa Rosberg(3°, Mercedes). Capolavoro del box Ferrari, che consente adAlonso di piazzarsi 4° dopo la rottura della sospensione nel Q2. Terza fila per Ricciardo (5°, Red Bull) e Raikkonen (6°, Ferrari), seguiti da Hulkenberg (Force India) e Magnussen(McLaren).
Correre a Sepang significa fare i conti con la pioggia. Quindi ancora una volta la Formula 1si trova ferma ai box, per 45 minuti, in attesa della fine del solito diluvio improvviso. Poi tutti in fila indiana davanti al semaforo, pronti per il via della seconda qualifica stagionale. Ironia della sorte, disputata ancora sul bagnato. Una situazione di tensione alle stelle per tutti i drivers, ma dove il duo della Mercedes si dimostra subito il più reattivo. Lewis e Nico sono i primi a schierarsi e firmare il giro lanciato nel Q1, prendendosi - relativamente senza fatica - la testa della classifica. Con le gomme da bagnato leggero "verdi", Rosberg stampa l'1:57.183, marcatissimo da Hamilton, staccato di soli 19 millesimi. Dietro la Red Bull di Vettel, richiamato però ai box nel ben mezzo della sessione. Per leFerrari un 5° posto iniziale di Alonso e il 7° di Raikkonen, prima della bandiera rossa che anticipa la fine del primo step di qualifica. A causa dell'incidente di Ericsson, andato a sbattere e rimasto in mezzo alla pista con la sua Caterham.
Il Q2 si riapre con il ritorno della pioggia e la relativa scelta delle gomme "blu", da bagnato pesante. Subito critica l'aderenza e la visibilità, al punto che Alonso finisce largo nel tornante a sinistra, stringendo poi durante la percorrenza, ma senza accorgersi dell'arrivo della Toro Rosso di Kvyat. Il russo male interpreta la manovra dello spagnolo e s'infila andando al contatto con la Ferrari. Il risultato è la rottura del braccetto di sinistra dello sterzo di Fernando che, però, riesce a tornare ai box. Mentre viene data la seconda bandiera rossa per pulire la pista dai detriti. Momento delicato per i meccanici del Cavallino, pronti ad intervenire su una riparazione apparentemente impossibile in tempi brevi. Intanto il turno riparte, con 12 minuti ancora da disputare, in condizioni sempre al limite. Ma il box Ferrari regala spettacolo, riuscendo a sostituire al volo il pezzo danneggiato, e consentendo ad Alonso il ritorno lampo in pista. Mentre la Direzione Garamette sotto indagine proprio il contatto tra Fernando e Daniil. Quindi, al termine del secondo step di qualifica, è Hamilton che guida il gruppo, girando in 1:59.041 davanti a Rosberg e alle Red Bul di Vettel e Ricciardo (rallentato da Bottas, che sarà poi punito con tre posti in griglia: da 15° a 18°). Ferrari che invece passano il turno con Alonso 6° davanti a Raikkonen.
Si arriva al Q3 decisivo, con Raikkonen primo ad entrare in pista, seguito dagli altri big, tutti con le gomme blu full wet. La visibilità è ridotta al minimo e anche i tempi si alzano, ma la Mercedes resta l'auto da battere. Hamilton firma il best lap in 1:59.431 davanti a Vettel (+0.055) ed Alonso (+0.744), che però non riesce a scendere sotto il muro dei 2'. Tira forte anche Rosberg, che sbaglia e allarga nella via di fuga asfaltata. Pasticciano anche in McLaren che montano "follemente" le gomme verdi intermedie per Button. Ultimi secondi con l'aderenza che sembra peggiorare, mentre Rosberg riesce a transitare all'ultimo istante buono, lanciandosi per l'ultimo tentativo. Ma niente da fare, Hamilton tiene il comando e firma la seconda pole consecutiva della stagione. Si conferma 2° Vettel, che resiste all'attacco di Rosberg, mentre Alonso conquista il quarto posto. Ricciardo e Raikkonen si schierano alle sue spalle, già proiettati all'attacco da sferrari al via della corsa di domenica. Facendo attenzione che per il GP è prevista ancora pioggia, e tutto può succedere.
FONTE SPORT MEDIASET