martedì 15 aprile 2014

ROMA - J.MARTINEZ: ORA SI PUO'

La Roma è scatenata sul mercato ancor prima che questo inizi. La squadra di Garcia vuole a tutti i costi una punta da 20 gol a stagione e ha individuato nella punta del Porto il giocatore ideale. Il colombiano non sembra scontento della destinazione e secondo Leggo avrebbe già detto sì. Il cartellino costa 28 mln di euro, non poco, ma se la Roma vuole gareggiare per lo scudetto anche il prossimo anno un sacrificio economico è necessario.
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NAPOLI, GONALONS RESTA IN POLE

Maxime Gonalons rimane in testa ai desideri di Rafa Benitez per rinforzare il reparto di centrocampo. Il Napoli nel mercato estivo dovrà intervenire in modo massico nel reparto in mezzo al campo e al momento, secondo Il Mattino, solo Jorginho è sicuro della conferma (essendo arrivato a gennaio verrà riscattato). Difficile arrivare a Mascherano, mentre per il capitano del Lione ci sono più chance vista anche la stagione poco brillante della squadra francese.

INTER, L'AGENTE: "KOVACIC RESTA FINCHE' IL CLUB VUOLE"

"Ho detto molte volte che Kovacic ha cinque anni di contratto, è un giocatore dell'Inter e lo sarà finché il club lo vorrà". Lo ha detto Nikki Vuksan, procuratore del centrocampista croato, a fcinternews.it. "Quella di ieri - ha aggiunto l'agente il giorno dopo Sampdoria-Inter - è stata una buona prestazione. Dovete chiedere all'Inter se vuole tenerlo o meno, non dipende da noi".
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JUVE, INCONTRO CON SANCHEZ

La Juve torna alla carica per Alexis Sanchez.. Come rivelato da 'Sky', la dirigenza bianconera ha incontrato nei giorni scorsi il procuratore del giocatore, Fernando Felicevich. La complicazione sorge dal fatto che il mercato del Barça, in entrata, è stato bloccato dalla Fifa. L'unica soluzione è che sia Deulofeu, adesso all'Everton, a rientrare alla base per sostituire il Nino Maravilla.
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DESTRO, C'E'IL MONACO

Stando a quanto riporta il portale 4-4-2.com il Monaco avrebbe messo gli occhi su Mattia Destro per rafforzare il proprio reparto offensivo. I I monegaschi potrebbero decidere di puntare attaccante ascolano soprattutto se Falcao dovesse lasciare i biancorossi.
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INTER: HANDANOVIC PARTE PER 20 MILIONI

Piace a tanti club europei, come City, Atletico e Monaco, ma Samir Handanovic non ha intenzione di lasciare l'Inter. E viceversa. Il portiere nerazzurro, però, ha tanti estimatori e potrebbe essere ceduto in caso di "offertona". Tradotto in euro, almeno 20 milioni.

Anelka, ma dove sei? Firma col Mineiro, poi sparisce

Incredibile quanto sta accadendo in Brasile. Dopo il caso "quenelle", il gesto razzista che aveva causato il licenziamentoda parte del WBANicolas Anelka è stato annunciatoufficialmente dal presidente dell'Atletico Mineiro. La presentazione però non è mai avvenuta, perché Anelka in Brasile non è mai arrivato. I tifosi, che già sognavano una coppia d'oro con Ronaldinho, sono infuriati e la dirigenza, al momento, tace.
Nicolas Anelka in carriera ha vestito tra le altre le maglie di PSG, Arsenal, Real Madrid, Liverpool, Manchester City, Chelsea, Shanghai e Juventus. Nel 2012 in Cina ha vestito la doppia casacca di allenatore-giocatore allo Shanghai Shenhua. Con la maglia della Nazionale di Francia ha vinto gli Europei del 2000 e la Confederations Cup del 2001. Coi vari club, ha ottenuto 2 Campionati inglesi (97-98 e 2009-10), 3 coppe di Inghilterra (97-98, 2008-09, 2009-10), 3 Community Shield (1998, 1999, 2009), 1 Campionato turco (2004-05) e 1 Campionato italiano (2012-13); in campo internazionale, 1 Champions League (1999-00 col Real Madrid) ed è stato capocannoniere della Premier League nel 2008-09. I tifosi erano già speranzosi di vivere una seconda giovinezza del calciatore, come fu (e come è) per Ronaldinho: per ora, non resta che attendere e capire dove sia il "desaparecido" Nicolas.

Dalla Germania: il Werder all'assalto di Berardi grazie alla Juventus


Il prestigioso quotidiano tedesco Bildrilancia questa mattina l'interesse forte del Werder Brema per Domenico Berardi, attaccante in comproprietà fra Sassuolo e Juventus. Il club tedesco sfrutterebbe la partnership instaurata con la Juventus nei mesi scorsi per avere il classe '94 in prestito la prossima stagione. Nel mirino del Werder, oltre a Berardi, c'è ancheManolo Gabbiadini, altro attaccante di cui la Juventus è proprietaria del cartellino assieme alla Sampdoria.

Pirlo: “Hodgson mi chiamava Pirla”


Parla in esclusiva al Daily Mail Andrea Pirlo e nella sua intervista ripercorre le tappe della sua carriera, a partire dall’Inter, in cui un giovane Andrea cercava spazio in una squadra con Ronaldo, Zamorano, Baggio e Djorkaeff, fra gli altri. “Ho giocato molto nella mia prima stagione all’Inter – afferma il centrocampista bianconero -. Il pre-campionato andò molto bene e Simoni mi concesse molto tempo, sia da titolare che come prima riserva. Poi arrivò Lucescu che diede più spazio ai giocatori più esperti, in seguito Castellini, subentrato al rumeno, riteneva che io fossi ok, mentre Hodgson storpiava il mio nome: mi chiamava Pirla, forse leggendo meglio di altri allenatori la mia vera natura. In quell’anno cambiammo quattro allenatori. Mi sbagliavo la mattina e non mi ricordavo chi fosse allenatore”.

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giovedì 10 aprile 2014

CALCIO Chapeau per la Scillese

Un anno indimenticabile per la Scilla calcistica, una cavalcata vincente, dalla prima giornata di campionato sempre in testa alla classifica,  con numeri importantissimi per i ragazzi guidati da Mr. Macri': quindici vittorie, quattro pareggi, una sconfitta, diciassette goal subiti e cinquantasei realizzati.
Con due giornate d'anticipo la Scillese si aggiudica il primo posto in classifica asfaltando con un netto 3 a 0 la seconda in classifica, il San Giorgio, che fino alla fine ha creduto nella rimonta.
La gara si e' disputata Domenica 6 Aprile al Comunale di Scilla, pubblico delle grandi occasioni, gradinata stracolma di tifosi, pronti ad incitare la squadra del proprio paese. La Scillese parte subito forte, il primo sigillo è di De Marco, dopo una grandissima azione da manuale del calcio, anche nel secondo goal c'è lo zampino del bomber che con un bellissimo assist serve Cimarosa G. che trafigge il Portiere avversario. Nota di merito per tutti, in particolare per per De Marco, migliore in campo, sempre a servizio della squadra; il terzo goal è un vero e proprio contropiede micidiale di Perina che, con grandissima velocità, scarta i difensori ospiti lasciandoli sul posto e in pochissimi secondi si trova a tu per tu con il portiere saltandolo facilmente, e chiudendo definitivamente l'incontro.
Gli azzurri hanno disputato un campionato stratosferico con la consapevolezza della propria forza. Menzione di merito per tutta la dirigenza e in particolare per il presidente Pasquale Ciccone che insieme ha saputo costruire una squadra vincente. Da sottolineare che i calciatori non hanno percepito nemmeno un euro nel corso della stagione, l'unica cosa, il premio finale messo a disposizione della dirigenza in caso di vittoria del campionato: "TUTTI IN CROCIERA".
Un grande applauso va a Mr. Macrì che ha saputo gestire un gruppo di 22/23 giovani calciatori facendoli sentire tutti importanti per la causa Scillese. Queste le parole dell'allenatore della Scillese intervistato ai microfoni di Radio Medua.
Com'è nata questa idea di allenare?
Tutto è nato l'estate scorsa con un gruppo di amici che hanno preparato un progettino che corrispondeva alle mie idee, cioè creare un bel gruppo e cominciare a fare qualche cosa d'importante a livello calcistico, questa volta nel ruolo di allenatore. Abbiamo preparato quello che doveva essere un'ottima annata, poi è venuta fuori una cavalcata vincente, tutto è partito con una preparazione ad agosto con la scelta dei giocatori abbastanza oculata. Ci sono anche due ragazzi di Bagnara, come ben sapete, che  hanno fatto parte del nostro gruppo, un gruppo che si è rivelato vincente, forte e compatto, ed è stata questa l'arma in più per quanto riguarda la nostra trionfale vittoria che si è conclusa con una partita esemplare,  così come giusto che fosse dopo un campionato fatto bene.
Miglior difesa e miglior attacco per la Scillese Mister...
Diciamo che tutti i ragazzi hanno praticamente fatto la loro parte in modo eccellente, sono cresciuti piano piano, perché questa era una squadra che l'anno scorso aveva fatto un campionato anonimo, però con due, tre innesti, con una mentalità nuova e direi anche vincente siamo riusciti ad ottenere questo traguardo.  Io devo soltanto ringraziarli perché mi hanno seguito dall'inizio alla fine, e ho avuto sempre 22-23 persone a disposizione sia negli allenamenti che durante le gare, hanno applicato quello che gli è stato impartito, e non posso non essere contento. Questa è già una buona base di partenza per l'anno prossimo perché il progetto non si ferma qui, tende a dare valore a questo sport e un po di sano ottimismo sia per lo sport che per la vita sociale, che oggi è molto importante.
Qual'è l'intenzione della Scillese per il prossimo anno?
Io l'ho detto prima di cominciare l'annata, non mi sarei messo in gioco e in discussione senza un progetto, un progetto che non deve essere fatto a parole ma a cui devono seguire i fatti, bisogna avere degli obbiettivi. E quindi ripartire dopo questo campionato vinto, un primo tassello per un altro campionato da giocare ai vertici, i ragazzi sono pronti perché sono cresciuti tutti quanti e sono pronti ad affrontare categorie superiori. La scillese nel prossimo campionato partirà con l'obbiettivo di essere tra le prime della classe, poi vedremo cosa succederà. È bene anche dichiararli gli obiettivi, perché nella vita gli obbiettivi sono importanti.

Il voto di Ross De Marco in questa annata vincente?
Il Voto di Ross è sicuramente alto, perché è stata una persona che si è inserita subito nella nostra mentalità, sia del gruppo e sia in quella che volevo io. Ross è stato determinante, così come tutti, è stato determinante in quasi tutte le partite, perché ci ha messo la voglia e lo spirito, è stato esemplare negli allenamenti, non ne ha mai saltato uno, come lui anche Fondacaro che io voglio ringraziare, il voto che do a Ross è otto su tutti i punti di vista, e otto anche per me, è quasi il massimo un voto altissimo, ma se lo merita tutto.
Aurelio Romeo

lunedì 7 aprile 2014

CALCIO Bagnarese-Gioiosa Jonica 2-2

La Bagnarese termina con un pareggio la sua avventura casalinga per quanto riguarda la stagione 2013/2014, almeno per quanto concerne la ''regular season'', visto che sembra ormai sicuro lo spareggio al ''Comunale'' contro il Reggiomediterranea. Dopo soli 3' c'e' la prima occasione di marca biancazzurra con la splendida mezza rovesciata di Musumeci respinta dal portiere ionico con un gran colpo di reni. Jimo Azeez risponde con un tiro a giro dopo essersi accentrato dalla fascia, ma e' fuori. Poi, una punizione a testa per entrambi i numeri 8, Loccisano e M.Tripodi, ma entrambe le conclusioni sono facili prede dei portieri. Ci pensa Musumeci a sbloccarla, per la sedicesima volta in campionato, con un gran diagonale su assist filtrante di Zagari. Ancor Jimo Azeez ci prova con un colpo di punta, ma De Marco II para facile. Invece, è Minutolo a sfiorare il raddoppio con un bellissimo colpo di sinistro dopo la sponda di testa di Mileto, ma Figliomeni si supera, e si va al riposo sull’1-0. Nel secondo tempo si svegliano gli ospiti, che pareggiano dopo 3 minuti, anche il gol di Jimo Azeez sembra viziato da un fallo di mano di partenza da parte di Loccisano. Viene annullato un gol a Musumeci per un presunto fallo in attacco, e gli ionici, con Loccisano, vanno vicini al gol su assist di Jimo Azeez, ma fallisce un gol fatto. Quasi come un castigo, arriva il 2-1 firmato dal giovane Minutolo, che sfrutta un batti e ribatti in area “vendicandosi” della parata subita al 45’. Solo che non c’è nemmeno il tempo di gioire che il Gioiosa Jonica pareggia ancora con Jimo Azeez, abile a sfruttare un errore sulla destra su assist ancora di Loccisano. Occasioni da entrambe le parti, due volte con Musumeci che prima colpisce il palo e poi calcia debolmente da due passi, poi M.Albanese, fortunato nel rimpallo in area impegna De Marco II, per concludere con De Marco I che schianta il pallone sull’incrocio dei pali, la palla carambola sulla schiena di Figliomeni e va incredibilmente in angolo. Praticamente la partita finisce qui, gli ospiti si accontentano di un punto forse insperato e vengono colti continuamente dai crampi (veri o presunti), al 95’ viene espulso capitan Caratozzolo per proteste, a coronamento di una partita gestita malissimo dal fischietto crotonese. 
Bagnarese: De Marco II, Zagari, S.Catalano (89’Trentinelli), Caratozzolo, Laurendi, Germanò, Minutolo, M.Tripodi, Musumeci (82’ V.Tripodi), De Marco I, Mileto. All: E.Catalano
Gioiosa Jonica: Figliomeni, Coluccio, Lucà, Satta, Cosentino, Angiò, Sgambelluri, Loccisano, Pipicella, Jimo Azeez, M.Albanese. All: D.Quattrone
Arbitro: Carvelli di Crotone (Marafioti-Iulianelli)
Espulsi: 95’ Caratozzolo
Marcatori: 26’Musumeci, 48’ e 59 Jimo Azeez, 58’ Minutolo
Vincenzo Laurendi

CICLISMO Lo spettacolo delle due ruote torna a Bagnara grazie al Team Bike di Bottari

E' ancora due ruote, e' ancora spettacolo, e' ancora Team Bike. Dopo l'exploit di qualche mese fa col trofeo Team Bike per MBK, il grande ciclismo torna nella nostra cittadina con una tappa di ''Grandfondo'', la seconda delle sette previste per la ''Coppa Sicilia'', unica tappa nella nostra regione, e cio' insignisce di una certa importanza Bagnara Calabra, che ha risposto in maniera positiva. Il merito e' del solito Tony Bottari, presidente dell'A.S.D. Team Bike Bagnara, che con pochi mezzi e tanto entusiasmo ha creato dal nulla una tappa bellissima e molto difficile, resa ancor più difficile dal maltempo. L'evento è stato seguito dai ragazzi di RadioBagnaraWeb che hanno messo musica ed intervistato i protagonisti. Il circuito è partito, dopo il taglio del nastro da parte del Primo Cittadino Cesare Zappia, dal Corso Vittorio Emanuele per salire verso Palmi. Dopodiché, i ciclisti si sono diretti verso Castellace, Delianuova e Brandano, raccordandosi poi verso Campo Calabro, Scilla e nuovamente Bagnara per un totale di 117 km. Oltre alla “Granfondo” c’è stata anche la “Mediofondo”, di 87 km che, anziché verso Campo Calabro, ha deviato verso Sant’Eufemia per ridiscendere verso Bagnara. 243 atleti da ogni parte di Sicilia e Calabria, tra cui cinque donne, sono stati ai nastri di partenza alle 9.15, avrebbero potuti essere un centinaio in più se non fosse stato per le avverse condizioni meteorologiche, infatti nelle zone di Delianuova i ciclisti son stati colpiti da forte pioggia e grandine. La “Granfondo” è stata vinta dal “Veterano” Silvio Giovane, del Marina di Rossano Club, che ha completato il percorso in 3 ore e 41 minuti, mentre tra le donne ha vinto Paola Buoncuore, dell’UC Chiaravalle, seguita da Michela Sicurezza, dell’Agostiniana Enerwolf. La “Mediofondo” è stata vinta dal “Debuttante” Giuseppe Correale, della S.S. Grosseto G.Mazzei in due ore e 39 minuti, mentre tra le donne 1 ha vinto Jenny Narcisi da Perugia del Team Mate e tra le donne 2 ha vinto Giuseppina Leonardo della Alè Cipollini, seguita in piazza d’onore da Silvana Sgroi della Cicloturistica 2001 ai piedi del podio.
Il tutto si è concluso col “pasta party” organizzato dalla SOMS di Mimma Garoffolo e con la premiazione sotto una pioggia battente che così ha reso “eroici” non solo i ciclisti, ma anche gli organizzatori. Raggianti proprio gli organizzatori, il presidente Tony Bottari, che si augura che la giornata di oggi sia un trampolino di lancio per altre manifestazioni del genere non solo a Bagnara, ma in tutta la nostra regione, ed Enzo Siciliano, il quale ha detto: “come consigliere comunale e come atleta ho sposato da subito questo progetto in questa manifestazione che non ha avuto il lucro come scopo, dato che non abbiamo avuto aiuti ed abbiamo dovuto sostenere delle spese, ma in primis lo scopo sociale che è quello di impegnare i giovani nel ciclismo, togliendoli così dalla strada, e poi quello della valorizzazione del territorio. Sono intervenuti moltissimi atleti da ogni parte di Calabria e Sicilia che hanno non solo conosciuto la nostra cittadina, ma hanno fatto girare l’economia dato che bar, locali ed alberghi ne hanno usufruito. Il nostro scopo è fare beneficienza e chissà, far entrare il prima possibile la città di Bagnara nella mentalità ciclistica.” Conclude l’assessore allo sport, Bruno Dominici: “vorrei fare i complimenti al presidente Bottari per l’organizzazione, ed inoltre vorrei ringraziarlo perché porta il nome di Bagnara fuori dalla nostra città ed anche dalla nostra regione e per quello che fa dato che ci mette passione e dedizione pur disponendo di pochissimi mezzi”. Ma l’A.S.D. Team Bike rilancia, visto che domenica prossima ci sarà il secondo trofeo Team Bike per un circuito cittadino, un’altra grande occasione per gli appassionati delle due ruote.
GranfondoAssoluti: 1-Silvio Giovane 2-Riccardo Formica 3- Ivan Caputo
Veterani:  1-Silvio Giovane 2- Roberto Marotta Minacapelli 3- Francesco de Seta
Juniores: 1-Riccardo Formica 2- Ivan Caputo 3- Sandro De Gennaro
Gentleman: 1-Antonio Puccio 2-Nicola Provenzano 3-Salvatore Lopetrone
Super Gentleman A: Salvatore Iozzia 2- Luciano Ortolini 3-Carlo Promezio
Donne 1:  1-Paola Buoncuore 2- Michela Sicurezza
Super Gentleman B: 1-Enrico Amato 2- Giuseppe Raffa
MediofondoAssoluti: 1-Giuseppe Correale 2-Salvatore Chiodo 3- Antonino Calabrò
Debuttanti: 1-Giuseppe Correale 2-Andrea De Domenico 3-Davide Di Bella
Juniores: 1-Salvatore Chiodo 2- Antonino Calabrò 3- Alfio Ventura
Seniores: 1-Gianluca Pullano 2-Salvatore La Fauci 3-Ivan Lo Bello
Veterani: 1-Antonino Guarrera 2-Salvatore Carpano 3- Antonino Buda
Gentleman: 1-Salvatore Cordaro 2-Giuseppe Grasso 3-Lorenzo Munafò
Super Gentleman A: 1-Carmelo Milone 2-Francesco Cannone 3-Carmelo Carpita
Super Gentleman B: 1-Vincenzo Ceniti 2-Roberto Nicolosi 3-Rocco Migliorino

Donne 1: Jenny Narcisi
Donne 2: 1-Giuseppina Leonardo 2-Silvana Sgroi
Vincenzo Laurendi

Inter, Thohir "Mister X": sette volte a San Siro, cinque pareggi

A San Siro aleggia il fantasma di "Mister X". Ha il volto di Erick Thohir e ogni volta che mette piede a Milano, i tifosi tremano. Da quando ha preso il posto diMoratti, il magnate indonesiano vanta infatti sette presenze al Meazza, con un bilancio piuttosto sospetto: due vittorie (Milan e Torino) e cinque pareggi. Peggio di lui sembra fare soloAlvarez: nelle ultime 15 presenze ha collezionato nove pari e sei sconfitte.
Per tutta la stagione Mazzarri ha parlato di episodi e sfortuna e ora i più maligni, e scaramantici, cominciano a puntare il dito proprio contro il presidente nerazzurro e il centrocampista argentino. Del resto i numeri parlano chiaro. Thohir a San Siro ormai è praticamente una garanzia. Quando c'è lui in tribuna, il pari è quasi certo. D'accordo, il tyccon ha assistito alla vittoria nel derby e al successo di misura con il Torino, ma tutte le altre volte i nerazurri sono usciti dal campo solo con un punto. E contro avversari non certo di prima fascia. La lunga striscia dei pareggi con Thohir al Meazza infatti è quasi imbarazzante: Sampdoria, Catania, Cagliari, Udinese e Bologna. Solo casualità? Forse, ma qualcuno adesso comincia a pensar male. 

Più inquietante poi è il bilancio di Alvarez. Quando l'argentino è in campo, i tifosi nerazzurri sono rassegnati. Nelle ultime quindici presenze, il centrocampista nerazzurro ha inanellato infatti numeri da far rizzare i capelli: nove pareggi e sei sconfitte. Roba da far venire qualche sospetto non solo tecnico. Per fortuna all'Inter non sono superstiziosi...

Peter Lim, 300 milioni per il Milan


Peter Lim, il 60enne magnate di Singapore interessato e entrare nel capitale sociale del Milan, è pronto a offrire 300 milioni di euro per controllare il 51 per cento del club. Lo scrive il quotidiano spagnolo As, dilungandosi in particolari della trattativa. Ma da quel che risulta la famiglia Berlusconi è disposta a cedere solo una quota del Milan, fra il 20 e il 30 per cento. Si è in attesa di sviluppi e di conferme/smentite: probabile un comunicato da parte della Fininvest.
Barbara Berlusconi, vicepresidente e ad del Milan, aveva spiegato nei giorni scorsi come il club fosse alla ricerca di una partnership di alto livello, ma –appunto- non oltre la soglia di un terzo della società. As, fra l’altro, riferisce anche i particolari di un incontro fra Peter Lim, accompagnato da Jorge Mendes, potente procuratore di calciatori e allenatori (Cristiano Ronaldo e Mourinho) con Adriano Galliani, assieme a Giovanni Branchini, a Milano. Tutti elementi da confermare.

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Gioiese, resa onorevole sul campo della capolista



Ottima prestazione della Gioiese al “Giraud” di Torre Annunziata contro il Savoia di mister Feola ma non basta. I viola, infatti, escono sconfitti da un match che non meritavano certamente di perdere. In vantaggio con Pascu, che poi spreca il possibile 0-2 dopo un’altra ghiotta chance capitata sui piedi di Nesci, la Gioiese prima si fa riprendere da Scarpa e successivamente viene superata dalla rete di De Liguori. Il risultato termina 2-1 appannaggio degli oplontini con un piede e mezzo oramai nella Lega Pro unica. La squadra di Mario Dal Torrione fa un figurone al cospetto della capolista, ricevendo gli applausi dei 5000 e passa spettatori del Giraud. Da stigmatizzare il comportamento di un tesserato della squadra viola (Federico Ezequiel Bugatti) che a fine partita  ha inveito nei confronti del nostro Antonio Romano per le pagelle di domenica 30 marzo nelle quali l’argentino ha preso 4 (pur meritando 3). Una puerile sceneggiata che non fa onore allo stesso calciatore, ancora a secco di reti da quando è arrivato a Gioia Tauro.

Napoli, adesso sono davvero guai

E' passata solo una settimana dalla bella vittoria sulla Juve, eppure in casa Napoli sembra essere trascorso un secolo. La sconfitta di Parma ha toccato un nervo scoperto da tempo, facendo riaffiorare le tensioni di una stagione, che sotto sotto, non è così positiva come la si vuol far passare. Perché se non si vince qualcosa, alla fine si ha sempre torto. E il ko del "Tardini" ha acceso la miccia. Le parole di rabbia di Higuain dopo la sostituzione e la lite tra de Laurentiis e un tifoso sono la punta di un iceberg che nasconde un problema forse ancora più grande: il preliminare di Champions League.
Sì, perché adesso il secondo posto, che garantiva l'accesso diretto alla massima competizione europea per club, è definitivamente andato e quest'estate bisognerà fare gli straordinari. Un bel problema visto che c'è di mezzo il Mondiale brasiliano, con tanti azzurri (italiani e stranieri) che saranno impegnati con le rispettive nazionali fino a inizio luglio. Una bella grana per Benitez, che dovrà anticipare la preparazione con il rischio di dover rinunciare a qualche sua stella o almeno averla a disposizione a mezzo servizio perché di rinunciare alla vacanze non se ne parla. Sta di fatto che anche i numeri da record di questo Napoli, mai così bene in quanto a punti, non corrispondono ai risultati ottenuti. Il confronto con la scorsa stagione è impietoso. I partenopei hanno fatto peggio sia in campionato, dove sono terzi (e tali rimarranno) mentre dodici mesi fa chiusero alle spalle della sola Juve, e in Champions, dove, nonostante un comportamento maiuscolo, sono usciti nella fase a gironi, mentre l'anno scorso, arrivarono agli ottavi di finale (poi out ai sedicesimi di Europa League). A questo punto diventa fondamentale la finale di Coppa Italiacontro la Fiorentina, per non rischiare di chiudere a mani vuote una stagione che prometteva ben altro, anche per gli ingenti sforzi fatti da de Laurentiis sul mercato, compreso quello di gennaio.

F1, le pagelle del GP del Bahrain

LEWIS HAMILTON - VOTO 9,5
La doppia cifra non arriva solo per aver mancato la pole position di sabato. Per il resto è impeccabile. Dalla partenza a razzo alla difesa della prima posizione dopo l'uscita della safety car. In Bahrein ha raggiunto Jaun Manuel Fangio come numero di successi in Formula 1, 24.
NICO ROSBERG - VOTO 8
Al via si fa impallinare dal compagno di squadra e senza l'incidente di Gutierrez difficilmente si sarebbe portato sulla scia di Hamilton. Resta comunque regolare nelle posizioni di vertice anche se il suo vantaggio su Hamilton in classifica sta diminuendo a vista d'occhio.
SERGIO PEREZ - VOTO 9
L'esperienza negativa alla McLaren sembrava averlo bruciato definitivamente invece nella notte del Bahrein ha riscoperto le qualità che aveva messo in pista ai tempi della Sauber. Battere un compagno di squadra come Hulkenberg vale davvero tanto.

DANIEL RICCIARDO - VOTO 9
Quanto accaduto in Australia e Malesia avrebbe tolto il sorriso a chiunque, ma non a questo ragazzone australiano che non la mette mai giù dura. Parte a metà gruppo e chiude vicinissimo al podio dopo aver rivettato il compagno di squadra, uno che ha vinto 4 mondiali di fila.

SEBASTIAN VETTEL - VOTO 6
Dopo aver vissuto di prepotenza nel rapporto con Mark Webber il biondino sta trovando la sua nemesi attraverso un altro australiano che non conosce la timidezza. Per Seb - passato da un'astronave a una macchina normale - si annunciano tempi complicati.

FERNANDO ALONSO - VOTO 5,5
Probabilmente la peggior gara da quando indossa la tuta dalla dominante rossa. Lento, mai in gara, per colpa di una macchina che sembra la zucca di Cenerentola. 300 chilometri carichi di frustrazione condivisi in tandem con Kimi Raikkonen.

PASTOR MALDONADO - VOTO 3
Confuso nelle retrovie con una Lotus lenta come un blindato, il prodigio del Venezuela trova lo stesso il modo per conquistarsi un titolo. Esteban Gutierrez è la vittima designata che dopo la rabbia ringrazia la Sauber per la solidità del roll-bar.


Bahrain, Montezemolo: "Vedere una Ferrari così lenta mi dà dolore"

"Vedere una Ferrari così lenta sul rettilineo mi dà dolore. Dobbiamo lavorare, bisogna che i motoristi ci mettano una marcia in più. Abbiamo diverse cose da provare in settimana, ma non mi piace vedere la Ferrari in questa posizione". Montezemolo non nasconde la delusione per la brutta prestazione della Rossa in Bahrain e, addirittura, se ne va prima della conclusione del GP: "Mi sembra che non ci sia più molto da vedere", dice. 
E ancora: "Siamo troppo lenti sul rettilineo, c'è mancanza di potenza, non mi aspettavo molto da questa corsa ma qualcosa in più sì, vediamo".

ALONSO: "C'E' MOLTO DA LAVORARE"

Decisamente poco soddisfatto è anche Fernando Alonso: "Oggi è andato tutto bene: partenza, pit stop, strategia ma non siamo ovviamente soddisfatti del livello di performance. Abbiamo molto da lavorare ma sono convinto che i test di martedì e mercoledì qui saranno già molto utili". Lo spagnolo guarda però con maggiore ottimismo nel futuro: "Le aree dove dobbiamo migliorare sono chiare, abbiamo un piano aggressivo e lavoreremo giorno e notte perche' non facciamo abbastanza bene".
Diversa la prospettiva di Kimi Raikkonen: "Ho avuto una gara difficile. Una pessima partenza che ha complicato tutto e poi la macchina non è abbastanza veloce. Ci vorrà tempo per rimediare". Secondo il finlandese, che ha chiuso decimo, il problema maggiore su cui lavorare è quello delle prestazioni di punta: "Ci manca la velocità dobbiamo migliorare su questo. Ci vorrà del tempo per avvicinare gli altri team, ma ci arriveremo".

Galatasaray-Fenerbahçe: folle derby tra botte ed espulsi

Non una cosa mai vista ma, sicuramente, una cosa che sarebbe meglio non dover vedere. Il derby turco traGalatasaray e Fenerbahçe, rispettivamente seconda e prima in campionato, è finito nel peggior modo possibile, con una rissa vergognosa, botte per tutto l'incontro e la cifra record di 14 ammonizioni cui vanno aggiuntele espulsioni di Emre al 40' e Felipe Melo all'87' (diverbio tra i due dopo l'espulsione dell'ex Inter). La gara è stata decisa da Wesley Sneijder, in rete dopo appena 9', ma anche l'olandese ha litigato un po' con tutti ed è finito, manco a dirlo, sul taccuino dell'arbitro alla voce ammoniti.

Cavalcata Roma, da -14 a -5 in una settimana: la Juve trema

Cavalcata Roma. In attesa del risultato della banda di Conte contro il Livorno, in poco più di una settimana i giallorossi hanno recuperato nove punti alla Juventus e "riaperto" il campionato, passando da -14 a -5 dalla vetta. Finché la matematica lo consentirà, Garcia proverà a mettere pressione ai bianconeri, con la speranza di potersi giocare tutto nello scontro diretto alla penultima giornata. 
Dalla 30.ma giornata la Roma ha cambiato passo, inanellando quattro vittorie cruciali per la rimonta alla capolista. Torino affondato 2-1 all'Olimpico, successo netto in trasferta colSassuolo (0-2), goleada col Parma nel recupero (4-2) e tre sberle al Cagliari al Sant'Elia (1-3). Una striscia pesante in chiave scudetto, soprattutto perché la Juve, forse anche distratta e affaticata dagli impegni dell'Europa League, ha rallentato lentamente la corsa, perdendo aNapoli

D'accordo, il -5 è virtuale, in attesa del match allo Stadium contro il Livorno, ma comunque la cavalcata giallorossa ha messo pressione agli uomini di Conte, che non possono più sbagliare. La volata scudetto si gioca tutta in sei giornate. A dirla tutta, rispetto a quello bianconero (Udinese, Bologna, Sassuolo, Atalanta, Roma, Cagliari), il cammino della Roma sembra decisamente più ostico: Atalanta, Fiorentina, Milan, Catania, Juventus e Genoa

Ma molto dipenderà dai risultati della prima della classe. Se Tevez & Co. rallenteranno ancora, infatti, le ultime giornate potrebbero diventare complicate da gestire col fiato diGarcia sul collo. Indipendentemente dagli avversari. E Conte lo sa bene.


Terza Categoria, la Scillese vince lo scontro diretto e celebra il trionfo

A 2 anni dal ritorno sulla scena, il calcio a Scilla celebra la vittoria del campionato di Terza Categoria. La capolista Scillese, battendo con un rotondo 3-0 il San Giorgio nello scontro diretto, si è portata a +8 dai diretti avversari; un vantaggio che non può più essere colmato, visto che alla fine della stagione regolare mancano 2 giornate.

I biancazzurri, per quanto riguarda la stagione 2013/2014, sono la prima (e speriamo non ultima...) squadra reggina a festeggiare una promozione.

Bagnarese, Catalano: "Troppi errori e troppe defezioni"


Enzo Catalano (allenatore Bagnarese)- "Purtroppo alcuni errori individuali ci sono costati la partita. Eravamo riusciti per ben due volte a passare in vantaggio, ma non siamo stati bravi né a mantenerlo né ad arrotondare ulteriormente il punteggio. Abbiamo infatti fallito più volte il gol della sicurezza, e ci ritroviamo sempre a parlare delle stesse cose. Non so spiegarmi il perché non siamo riusciti a vincere nelle ultime tre gare casalinghe, fermo restando che anche oggi eravamo in formazione rimaneggiata. Purtroppo, tra squalifiche ed infortuni ci ritroviamo sempre con gli uomini contati, e non possiamo fare riposare chi invece ha giocato sin dall'inizio della stagione. Ovviamente questi non vogliono essere alibi, perché comunque chi è sceso in campo era in condizione di poterlo fare. E' pur vero che nel calcio le motivazioni fanno la differenza, ed il Gioiosa ha giocato con il sangue agli occhi e con maggiore cattiveria. In ogni caso va fatto un plauso ai miei ragazzi, ai quali posso rimproverare  ben poco. Giusto per fare un esempio, Natale Musumeci non si può allenare durante la settimana e viene a giocare solo la domenica, peraltro con delle infiltrazioni. Fortunatamente, adesso ci sarà la pausa, nella quale speriamo di recuperare quanti più elementi possibili in vista non solo dell'ultima giornata, ma anche dello spareggio contro la ReggioMediterranea".


FONTEhttp://www.reggionelpallone.it/home

BASKET Trofeo Aquilotti/Gazzelle: Aquilone - Pall Bagnara 16-16 (12-34)

Quinta giornata di ritorno del trofeo Aquilotti/Gazzelle, che escono ancora una volta imbattutti dalla sfida con il Basket Aquilone, continuando la striscia positiva di vittorie che dura dall'inizio del campionato.
Coach Pirrotta ha proseguito a dara spazio ai 2005 e 2006, e seppur con qualche difficolta'  e' riuscito ancora a fare risultato. La partita e' stata molto equilibrata: due tempi finiti in pareggio e due vinti da entrambe le squadre, lo stesso con lo slalom cha ha visto assegnare i tre punti all'Aquilone ma nei tiri liberi prevalgono i tirrenici che fissano il risultato sul 16 a 16.
Ma come prescrive il regolamento la vittoria va a chi fa più canestri che è finita 34 a 12 per la Pall Bagnara. Il torneo andrà  avanti ancora con tre partite facili (sulla carta) da recuperare, esattamente contro la Scuola Basket Vis andata e ritorno, la Space Jam, poi le partitissime contro la Scuola basket Viola il 17 aprile a Reggio Calabria ed in casa il 12 aprile contro la Pantera Rosa.

Aquilone - Pall Bagnara= 16-16 (12-34)
punti    (3-1, 1-3, 2-2, 1-3, 2-2, 3-1, slalom 3-1, tiri liberi 1-3)= 16-16canestri (2-0, 0-14, 4-4, 0-14, 2-2, 4-0)= 12-34
TABELLINOGioffrè Davide 4, Savoia, Giofrè Matteo, Lopresti 10, Barilà  8, Consolo 2, Caratozzolo G., Gioffrè Carmelo 4,  Morello 4,  De Forte 2,  Lopresto, Caratozzolo Mattia.

Team Bike Bagnara: domani, Domenica 5 Aprile, la prima Gran Fondo ''Citta' di Bagnara Calabra''

Al via la Prima Gran Fondo Citta' di Bagnara Calabra. La manifestazione in programma Domenica 6 Aprile, organizzata dal Team Bike Bagnara, e' valida quale seconda prova del circuito Coppa Sicilia e del campionato interprovinciale Gf Messina e Reggio. Due i percorsi di gara proposti dal comitato organizzatore guidato da Tony Bottari e Davide Cupri. La Gran Fondo che si terra' sulla distanza di 117 chilometri e un dislivello altimetrico di 2329 metri, con partenza da Piazza Matteotti e arrivo in Corso Vittorio Emanuele. Mentre i partecipanti alla Medio Fondo si misureranno su percorso di 87 chilometri e 1491 metri di dislivello.
Un “viaggio” alla scoperta di un territorio caratterizzato da andamenti dei rilievi molto differenziati, pendenze e particolari sistemazioni a terrazzo che contraddistinguono tutto il paesaggio, cale ghiaiose e sabbiose, una costa prevalentemente rocciosa e un clima tipico delle zone mediterranee temperate.
Iscrizioni. Numerose sono state le iscrizioni, ma è possibile iscriversi la mattina della gara. La quota è di 35 euro. Per i gruppi sportivi il comitato organizzatore ha messo a punto una promozione che riserva iscrizioni gratuiti sulla base del numero degli iscritti: con 20 iscritti 1 quota in omaggio, con 35 n.2 quote in omaggio,  con 50 n.3 quote in omaggio.

FONTE

martedì 1 aprile 2014

Champions: Psg favorito su Chelsea a 2,00

I Bleu hanno messo seriamente a rischio la conquista della Premier League

Ibrahimovic ritrova Mourinho al Parco dei Principi nell’andata dei quarti di Champions League in programma domani sera tra Psg e Chelsea: per i francesi, eliminati lo scorso anno dal Barcellona, è la prova del nove, mentre i Blues - reduci dalla sconfitta con il Crystal Palace in campionato - vedono sfumare il titolo e puntano sulla Champions, che resta l’unico obiettivo della stagione.In lavagna il Psg parte favorito a 2,00, con il pareggio a 3,30 e il colpaccio degli uomini di Mourinho a 3,80.

Gomez, il difensore che fu preso per sbaglio. 6 miliardi in 4 anni per 3 presenze

Prima che l'ottimo Borja Valero venisse in Italia e si rivelasse uno dei migliori giocatori del campionato avevamo la sensazione che prendere qualsiasi giocatore spagnolo e farlo giocare in Serie A era qualcosa di estremamente masochistico. La storia recente parla chiaro, perché se è pur vero che parliamo della terra dei campioni del mondo e d'Europa la percentuale di fallimenti dei giocatori da questo paese si aggira attorno al 100%.
Non ha fatto eccezione Cesar Gomez, misterioso difensore centrale residente a Roma per qualche anno. Esatto, residente. Tutto ha inizio nell'ottobre 1996 quando in coppa Uefa la Lazio affonda a Tenerife. Dopo l'andata vinta all'Olimpico i biancocelesti crollano alle isole Canarie per 5-3 e salutano la competizione. La coppia difensiva centrale di quella squadra è formata dall'argentino Paz e dallo spagnolo Gomez. Sulla panchina della Lazio siede Zdenek Zeman, che rimane impressionato da come siano riusciti a imbavagliare la punta Casiraghi. Esonerato a stagione in corso, il boemo chiude la stagione biancoceleste per ripartire dall'estate del 1997 a sorpresa sulla panchina dei cugini della Roma.
In sede di campagna acquisti il tecnico compila la lista dei giocatori che vorrebbe in squadra e inserisce Gomez. Non è in realtà il primo della lista, ma visti gli altri obiettivi (Nadal, N'Gotty e Stam) irraggiungibili, Ernesto Bronzetti e l'allora ds giallorosso Giorgio Perinetti con un assegno da 6 miliardi di lire firmato Franco Sensi prendono il difensore del Tenerife. Da questo momento parte una serie di situazioni quasi grottesche. Ai posteri si scoprirà che Zeman avrà confuso Gomez con l'altro difensore del Tenerife Paz, facendo quindi prendere il giocatore sbagliato.

L'ignaro Gomez intanto arriva raggiante a Roma, confessando candidamente che mai e poi mai si sarebbe aspettato un ingaggio così alto. Quello era il tempo delle vacche grasse in Serie A e il contratto dello spagnolo ne era il fulgido esempio: 1,6 miliardi di lire all'anno per quattro stagioni.
Zeman intanto capisce di aver preso un abbaglio e lo accantona già da subito. Inizia la stagione e i primi brusii a Roma iniziano a sentirsi, gli stessi tifosi si chiedono: "Non è che è arrivato un altro Trotta?" riferendosi all'imbarazzante argentino transitato nella Capitale per precisa volontà dell'allora tecnico Carlos Bianchi. A difendere Gomez, almeno nei primi mesi, ci pensa anche Aldair: "Nessuno di noi lo conosceva bene, né ha senso giudicarlo dopo poche settimane. Ma è da un pezzo che la Roma non aveva un difensore così duro". Gomez stesso assicura: "Non posso valere meno dei miei predecessori, con tutto il rispetto per loro. Aspettatemi e vedrete". E in fondo anche Fabio Capello, che solo un anno prima aveva allenato il Real Madrid ne aveva parlato bene, ammettendo di aver anche pensato a lui come successore di Alkorta. Le statistiche della Liga lo hanno posto tra i primi difensori del torneo, fermando anche il fenomeno del Barcellona Ronaldo. Forza fisica, grinta e buon colpo di testa: queste le caratteristiche con cui è stato presentato. A giustificare il suo accantonamento ci pensano i dirigenti, sostenendo come un giocatore dalla mole così importante e reduce da qualche guaio fisico avesse bisogno di tempo. Zeman gli concede 5 minuti inutili contro il Napoli, in una gara finita 6-2, poi altri tre contro la Fiorentina. La prima chance da titolare arriva nella partita più importante: ironia del destino mancano tutti i centrali in rosa e giocoforza Cesar Gomez scende in campo nel derby contro la Lazio. È un disastro, i biancocelesti vincono 3-1 e si vedono tutti i limiti dello spagnolo: lento, impacciato, fuori partita. Non gli verrà più concessa una chance da quel momento fino a scadenza di contratto, ovvero giugno 2001.
Il primo anno è fatto solo di allenamenti e tribuna, a fine stagione arrivano anche le offerte dalla Spagna per lui, ma il giocatore forte di uno stipendio che non prenderebbe mai da nessun'altra parte rifiuta categoricamente tutte le opzioni. Il club decide quindi di metterlo fuori rosa e ci rimane fino alla fine del contratto, percependo nel frattempo il suo stipendio mensile e facendo vita da turista. Mica male. E visto che il tempo libero è pure tanto si butta in affari e investe parte della somma incassata in un salone d'automobili in zona Eur. Saggiamente Cesar Gomez ammette la sua vita da privilegiato: "Se penso che mio fratello lavora 16 ore al giorno per pagarsi la casa mi convinco che non è possibile per me lamentarmi". A scadenza naturale del contratto appende le scarpe al chiodo. Almeno, lo fa ufficialmente, visto che l'ultima volta sul campo da calcio è datato 1° novembre 1997. La storia racconta che a Trigoria, un giorno, mentre tutti i giocatori firmavano autografi ai tifosi uno di questi avvicina il taccuino verso Gomez, solitamente ignorato anche perché non riconosciuto dai più. E quando lo spagnolo si avvicinò per porre la sua firma sul foglio il tifoso lo gelò così: "A Cesar ce l'hai 'na penna che te faccio n'autografo?". Quando si dice: il cinico umorismo romano...

Ba, da San Siro al calcetto con Vieri. Con la stessa media voto

Uno come lui non poteva passare inosservato. Non con quella capigliatura bionda platino che faceva a pugni col resto del corpo colored. Bastava questo dettaglio per attirare verso di sé grande curiosità; missione compiuta per Ibrahim Ba nell'estate 1997. Al di là di tutto Ibrahim Ba, senegalese di nascita e francese di passaporto, qualche dote l'aveva se tra le pretendenti c'era persino il Barcellona. Ala destra velocissima, Ibou (questo era il suo soprannome) dopo essere cresciuto nel Le Havre si mise in evidenza con la maglia del Bordeaux, diventando uno dei migliori giocatori della Ligue 1 1996/97: 6 gol in 35 partite da esterno destro sono un ruolino di tutto rispetto. E non a caso conquista la maglia della nazionale francese, proprio a un anno dal mondiale che si sarebbe giocato in casa. Un giovane (classe 1973) in rampa di lancio per un campionato più competitivo: i migliori transalpini all'epoca si trasferivano nella nostra Serie A e così fa anche lui, corteggiato dal Milan alla ricerca di un nuovo Roberto Donadoni. 11,5 miliardi di lire nell'estate 1997 e i rossoneri, che volevano Figo dal Barcellona ma non riescono nell'intento passano al piano B e portano il franco-senegalese a casa. Sin dall'inizio si capisce di essere di fronte a un personaggio, tutti i dubbi sulle qualità tecniche decadono alla prima amichevole, al Brianteo contro il Monza. Lì Ba si fa subito conoscere giocando un partitone e segnando un gran gol. Il pubblico, in estasi, inneggia subito a lui.

Il buon precampionato lascia presagire a una grande stagione sia sua che del Milan e già alla seconda partita, la prima a San Siro, Ba va in gol contro la Lazio. Non arriverà la vittoria, ma i tifosi si consolano pensando davvero a un gran colpo. Non sarà così: le prestazioni di Ba saranno sempre più scadenti, quanto quelle del Milan che chiuderà la stagione mestamente al decimo posto. Per lui saranno 40 partite, fra campionato e coppa Italia e solamente un gol. A fine stagione la beffa: dopo essere stato fra i più presenti nelle amichevoli del 1997, Ba viene escluso dalla lista dei convocati per Francia '98 anche per colpa delle sue prestazioni deludenti. Lo stesso giocatore ammetterà di aver avuto difficoltà all'impatto col calcio italiano: "In Francia prima di una partita ascoltavo musica negli spogliatoi, oppure chiacchieravo con un compagno. Qui al Milan vedevo Costacurta e Albertini che mi dicevano di fare silenzio ed essere concentrato".
Firmato un contratto quinquennale per Ba non è facile essere piazzato altrove, ma in estate al Milan arriva Alberto Zaccheroni e nel suo 3-4-3 non c'è posto. Ci pensa il Perugia a prenderlo in prestito. Ti aspetti che Ba rinasca in provincia, e invece è un disastro: prima dà una testata a Fabio Macellari diventando il primo giocatore a pagare in A per prova televisiva, poi si spacca un ginocchio e chiude anzitempo la stagione. Alla fine saranno appena 18 le presenze tra campionato e coppa con 2 gol.
Siamo nell'estate 2000 e Ba ritorna alla base, passando la stagione in naftalina: solo 5 presenze col Milan. Il 2001 lo vede protagonista di una pessima stagione a Marsiglia, anch'essa condizionata dagli infortuni: 9 presenze appena e nessun gol.
La parabola discendente è ormai presa e la si vede nelle stagioni negative al Bolton (Inghilterra), Caykur Rizespor (Turchia) e Djurgarden (Svezia). Finita l'avventura scandinava nel 2005 per Ba sembra arrivare la prematura fine della carriera.

Dopo un anno da svincolato e dopo essersi allenato col Varese, senza ottenere il tesseramento, a sorpresa arriva un contratto di nuovo dal Milan: siamo nel 2007 e la sua chioma riccia bionda fa posto a una capigliatura rasta al naturale. In via Turati dopo avergli concesso di allenarsi per riprendersi da un infortunio gli propongono un annuale da 200mila euro. Lui accetta e diventa un po' il portafortuna della squadra, laureandosi pur senza scendere in campo campione del mondo per club. A fine stagione chiude davvero col calcio giocato, a 35 anni.
Il suo legame con i rossoneri però continua e gli viene subito offerto un lavoro da osservatore in Africa. Il presente? Sempre a Milano, concedendosi anche qualche partita a calcetto con l'amico Christian Vieri, che non manca di esprimere il suo giudizio tramite Twitter. La media voto? 4. Poco è cambiato a livello di prestazioni dal 1997 a oggi...

Giudice sportivo: tre giornate a Frey con la prova tv per aver colpito Balotelli

Fermato per due turni Mihajlovic: il tecnico della Samp paga gli insulti a quarto uomo e arbitro.

Tre giornate di squalifica aNicolas Frey. Così il giudice sportivo, con la prova tv, ha punito il difensore del Chievo per aver "violentemente colpito" Balotelli al gluteo durante il match col Milan.Due turni di stop sono tati invece comminati a Mihajlovic: il tecnico della Samp, espulso contro la Fiorentina, è stato sanzionato per "atteggiamento intimidatorio" verso il quarto uomo e l'arbitro.  Salterà le sfide con le sue ex, Lazio e Inter.
Queste le altre misure adottate dal giudice sportivo al termine della 31esima giornata di campionato: una giornata ad Albertazzi (Verona), Vidal (Juve), Lucarelli (Parma), Rinaudo (Catania), Rossettini (Cagliari), Savic (Fiorentina) e Stendardo (Atalanta). Richiesto invece un supplemento di indagini al procuratore federale per analizzare il comportamento dei tifosi della Juve al San Paolo per verificare se vi siano effettivamente stati cori che possano qualificarsi come "discriminazione territoriale" nei confronti di Napoli e dei napoletani.

Harakiri Inter: da 0-2 a 2-2 e il Livorno risorge

Inter ancora a secco di vittorie. Nel posticipo del Picchi, i nerazzurri regalano il pareggio al Livorno. Dopo il doppio vantaggio arrivato nel primo tempo grazie ai gol di Hernanes e Palacio, l'Inter nella ripresa decide di farsi del male. Prima consente a Paulinho di battere a rete su azione d'angolo, responsabilità di Samuel. Poi a cinque dal termine Guarin e' protagonista di un errore colossale: retropassaggio-assist per Emeghara che pareggia. Punto guadagnato, quasi a sorpresa dal Livorno. L'Inter dopo il 2-1 non ha fatto niente di particolare per chiudere la gara. Mazzarri incredulo in panchina. Terzo match consecutivo senza vittorie.

FORMAZIONI- Walter Mazzarri scioglie i dubbi della vigilia. Fuori Ranocchia, Cambiasso, Guarin e Nagatomo. Dentro Rolando, Kuzmanovic, D'Ambrosio e Alvarez. Argentino con licenza di completare il tridente insieme a Palacio ed Icardi. Nella gara degli ex trovano spazio dal primo minuto Bardi, Mbaye,Benassi e soprattutto Belfodil.
PRIMO TEMPO - Inter vivace in avvio: Hernanes e D'Ambrosio provano subito a mettere in difficoltà Bardi con conclusioni dalla distanza. Livorno compassato che si affida ai lanci lunghi. Al 15' lampo di Emerson su calcio di punizione: vola Handanovic a sventare la minaccia. Dopo 15 minuti pieni di imprecisione, Hernanes prova ad illuminare la serata con una conclusione dai 25 metri che termina di poco a lato. Tanti errori in fase di impostazione nella fase centrale. Al 35' Bardi esce su D'Ambrosio salvando sul colpo di testa dell'ex granata. 120" più tardi arriva il vantaggio nerazzurro: cross di Alvarez, liscio di Icardi su sponda di Palacio, tap-in di Hernanes al primo gol interista. Al 42' bella giocata di Kuzmanovic che impegna seriamente Bardi, bravo a volare e deviare in corner. Inter padrona del campo. Nel primo ed unico minuto di recupero arriva il raddoppio: azione insistita dei nerazzurri, cross sul secondo palo di Jonathan che trova la volée di Palacio per lo 0-2. 
SECONDO TEMPO - Inter subito pericolosa dopo neanche un minuto: Bardi salva con i piedi su Palacio. Il Livorno si sveglia e con Paulinho riapre la gara: corner di Greco, Paulinho si stacca da Samuel e di prima calcia violentemente in porta trovando l' incrocio dei pali. 1-2, match di nuovo in discussione. Momento difficile per l'Inter che, come nel primo tempo, torna ad avere grosse difficoltà in fase di impostazione. Al 68' Mazzarri cambia Hernanes con Guarin. Il profeta ha fatto il bello ed il cattivo tempo nella manovra interista. Al 75' proteste amaranto per un contatto Juan Jesus-Benassi, Calvarese lascia giocare. Un minuto più tardi tripla palla gol per l'Inter: prima Icardi non riesce a superare Bardi, Guarin per ben due volte supera Bardi ma trova prima Mbaye sulla linea a deviare, poi l'esterno della rete. Incredibile svarione interista al 85': Guarin cerca un folle retropassaggio innescando la velocità di Emeghara che batte Handanovic per il 2-2. Harakiri Inter. 2-2 al Picchi.
TABELLINO LIVORNO - INTER 2-2
Marcatori: Hernanes al 37', Palacio al 46', Paulinho al 53', Emeghara al 85'
LIVORNO: 1 Bardi; 33 Valentini, 23 Emerson ( al 54' Duncan),7 Castellini; 15 Mbaye, 24 Benassi, 27 Biagianti, 19 Greco ( al 73' Siligardi),11 Mesbah; 9 Paulinho, 21 Belfodil ( al 54' Emeghara). Allenatore: Domenico Di Carlo
INTER: 1 Handanovic; 35 Rolando, 25 Samuel, 5 Juan Jesus; 2 Jonathan ( al 79' Zanetti), 88 Hernanes ( al 68' Guarin),17 Kuzmanovic, 11 Alvarez ( al 85' Botta), 33 D'Ambrosio; 9 Icardi, 8 Palacio. Allenatore: Walter Mazzarri
Arbitro: Calvarese
Assistenti: Padovan, Dobosz
Assistenti Addizionali: Rocchi, Borriello
IV uomo: Grilli

Giovanni Parisio